Il caffè è una delle bevande più diffuse in tutto il mondo soprattutto in Italia. Sono diversi gli studi di popolazione che suggeriscono che bere il caffè ha dei benefici in termini di riduzione del rischio di morte precoce per diverse cause (cardiovascolari e altro). Il valore scientifico di molti di questi studi è molto alto. Uno studio di meta-analisi recente in cui si sono analizzati e pesati scientificamente i contributi di 112 altri studi ha concluso che il caffè può tranquillamente entrare a fare parte di una dieta salutare.
Uno dei più recenti studi di popolazione che ha coinvolto l’analisi di 521.330 persone di 10 nazioni europee tra cui l’Italia, aveva come obiettivo indagare la relazione tra il consumo di caffè e l’indice di mortalità. In media i pazienti sono stati seguiti per 16 anni. Rispetto ai non consumatori, i partecipanti che appartenevano al gruppo con più elevato di consumo di caffè avevano livelli più bassi di mortalità per diverse cause. Lo stesso lavoro ha trovato anche risultati simili per malattie digestive, mortalità per cause circolatorie. Solo per il cancro ovarico la tendenza era contraria. Questo studio ha analizzato una fetta di soggetti reclutati in un grosso studio internazionale denominato EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition ) che come si intuisce dall’acronimo mirava investigare le associazioni fra cancro e nutrizione.
In questi casi si tratta di studi che coinvolgono grandi numeri di soggetti e di certo possono esserci fattori detti di confondimento che possono alterare i risultati ma comunque si cerca di tenerli sotto controllo. Inoltre in questo studio il bevitore di caffè e il non consumatore venivano definiti solo all’inizio dello studio e non si chiedeva altre volte in corso. Ma questi effetti benefici largamente trovati da questi studi a livello chimico e molecolare da cosa vengono determinati? Gli effetti positivi di questa bevanda sono dati dalla caffeina e da una serie di antiossidanti disciolti. Il caffè, infatti, è fra gli alimenti più ricchi di antiossidanti. Nella dieta dei paesi occidentali la quota più consistente di antiossidanti assunti ogni giorno proviene proprio da bevande come caffè e te.
Ogni varietà di caffè ha un suo quantitativo di antiossidanti e caffeina e tali contenuti dipendono anche dal tipo di tostatura che i chicchi di caffè subiscono, una tostatura più spinta fa abbassare la quantità di antiossidanti come l’acido clorogenico, mentre non ha nessun effetto sul quantitativo di caffeina. Il discorso sulla caffeina merita un maggior approfondimento perché come numerosi studi suggeriscono è consigliabile l’uso moderato e non eccessivo. Oltre a problemi noti come l’insonnia, un suo eccesso potrebbe incidere sulla BMD ossia la Densità Minerale Ossea, la cui perdita è associata a rischio di fratture e osteoporosi dopo la menopausa. Pertanto sì alla caffeina ma con moderazione.
Referenze
- Coffee, Caffeine, and Health Outcomes: An Umbrella Review. Grosso G, Godos J, Galvano F, Giovannucci EL. (2017) Annu Rev Nutr 37: 131-56
- Association Between Caffeine Intake and All-Cause and Cause-Specific Mortality: A Population-Based Prospective Cohort Study. Tsujimoto T, Kajio H, Sugiyama T. (2017) Mayo Clin Proc 92: 1190-202
- Comparative study of polyphenols and caffeine in different coffee varieties affected by the degree of roasting. Hecimovic I, Belscak-Cvitanovic A, Horzic D, Komes D. (2011) Food Chem 129: 991-1000
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